Medicina estetica, la richiesta cresce. Ecco i 5 trend del 2021

Filler per naso, mandibola e labbra, botulino e "foxy eyes".
Nonostante gli effetti del coronavirus su vita quotidiana ed economica, la richiesta di medicina estetica non ha subito flessioni nel 2020 e nel 2021 è destinata a crescere. Non è un paradosso bensì la conseguenza del nuovo stile di vita degli italiani, che tra selfie, pervasività dei social e uso costante dei mezzi di video interazione, si rivedono molto più spesso sullo schermo. «Nei periodi di lockdown le persone hanno avuto molto tempo per focalizzarsi su quelli che percepiscono come inestetismi e difetti corporei. Il ricorso al ritocchino è stata la soluzione più rapida appena allentate le misure restrittive. E le richieste hanno un comune denominatore: trattamenti non invasivi e risultati che non stravolgono l’aspetto». A spiegarlo è Davide Lazzeri, specialista in Chirurgia Estetica a Roma, docente universitario a contratto e autore del libro Chirurgia e Medicina Estetica dalla A alla Z, che prosegue: «La mia percezione è che pazienti usualmente restie ai trattamenti di medicina estetica abbiano deciso proprio negli ultimi mesi di sottoporvisi». E anche le ultime festività hanno confermato la tendenza. «Hanno avuto molto successo – fa notare Lazzeri – anche i buoni regalo per trattamenti di medicina estetica che, in assenza di altre idee dell’ultima ora, sono stati spesso incartati sotto l’albero di Natale».

Per il 2021 è già possibile individuare i trend della medicina estetica. «Il progresso della tecnologia, dei materiali e delle tecniche, in sinergia con la continua ricerca, permette lo sviluppo di nuovi trattamenti più performanti, sempre meno invasivi e contestualmente più efficaci e naturali», prosegue Lazzeri. «L’imperativo oggi è rispettare le caratteristiche del singolo senza standardizzare i trattamenti e senza stravolgere l’aspetto». I cinque i trend che caratterizzeranno il 2021: Il rinofiller: rimodellare il naso senza chirurgia. Consiste in piccole iniezioni mirate di acido ialuronico nel naso, permettendone un rimodellamento non chirurgico. Spiega Lazzeri: «L’impianto di filler nel dorso del naso consente di riempire le aree irregolari, correggendo o eliminando la cosiddetta “gobba” e modificando l’angolo del naso rispetto alla fronte, addolcendo il profilo. Il rinofiller consente anche di rimodellare la punta, sollevandola, e proiettandola maggiormente rendendola meno bulbosa. Le proporzioni delle varie parti del naso e nel contesto del volto vengono addolcite ottenendo un profilo estremamente gradevole». È una vera e propria rinoplastica non chirurgica dove la valutazione dello specialista è cruciale per ciò che concerne il dosaggi e aree di impianto, in modo da personalizzare il risultato.

Il filler più innovativo è quello alla mandibola. Esistono volti eccessivamente tondi, dove le sporgenze naturali non sono evidenti e dove mal si apprezza una precisa identità estetica di separazione tra volto e collo. Laddove quindi è assente una mandibola ben definita e squadrata, è possibile ottenerla attraverso un trattamento di medicina estetica. Come? «Attraverso iniezioni di acido ialuronico all’angolo mandibolare e al mento si ottiene una ridefinizione del della parte inferiore del volto per ricreare una linea mandibolare ben definita, con una chiara definizione tra collo e area del mento. Ne trae giovamento anche la pelle del collo che risulta essere più stirata» sottolinea il dottor Lazzeri. Il trattamento non è invasivo e praticamente indolore.

Il botulino nella prevenzione delle rughe. E la novità del “microbotox”. Sebbene l’utilizzo del botulino in medicina estetica sia ormai estremamente diffuso e conosciuto, troppo spesso si pensa che sia indicato solo per una fascia di età avanzata per distendere e rilassare i muscoli della fronte della glabella e della regione perioculare, attenuando sensibilmente o eliminando le rughe di espressione. «Il nuovo trend riguarda l’utilizzo di questa procedura anche per la prevenzione nella comparsa delle rughe – spiega il dottor Lazzeri -. Attraverso un dosaggio specifico, il botulino è iniettabile anche nelle fasce d’età più giovani con un effetto più moderato, ovvero rilassare la muscolatura e prevenire la comparsa di rughe». Un’ulteriore applicazione della tossina botulinica molto in voga è quella del “microbotox”, ovvero «con microinfiltrazioni ad una diluizione maggiore intra o sub-epidermiche della parte inferiore del volto, del collo, del décolleté, delle mani e di altre aree corporee secondo indicazione, per liftare e compattare i tessuti, distendere la pelle e donare un aspetto più luminoso».

Foxy eye o “occhio da volpe”. La nuova tendenza per lo sguardo Un occhio allungato è da sempre il sogno di molte donne. Il cosiddetto “occhio da volpe” dà allo sguardo un aspetto ammaliante più seducente e profondo. «Il foxy eye è il nuovo trend – afferma Lazzeri -. Si utilizzano fili estetici, composti di materiale biocompatibile, che vengono inseriti per ottenere un effetto lifting immediato. Nello specifico i fili di trazione e ancoraggio tirano la pelle laterale del sopracciglio verso l’alto e mettono in tensione il canto laterale dell’occhio, producendo quell’effetto allungato nella zona temporale utile ad ottenere “occhio da volpe”». Per le meno giovani, i risultati potrebbero essere combinati con il botulino per ottenere un effetto sinergico. Sollevando la coda del sopracciglio si ottiene un’apertura dello sguardo più efficace.

Le labbra: un evergreen della medicina estetica. «Averle più carnose è una delle maggiori richieste. Per ottenere un aumento delle labbra naturale si usano dei filler che, sebbene abbiano una durata limitata, possono rispondere ai desiderata dei pazienti – conferma il dottor Lazzeri -. Come nelle altre aree corporee, anche nelle labbra la bellezza è tutta una questione di proporzioni. Le dimensioni che rendono più attraenti le labbra femminili seguono di norma un rapporto tra il labbro superiore ed inferiore di 1 a 1.6. Inoltre le labbra devono occupare uno spazio pari almeno il 10% del terzo inferiore del viso». Così un labbro tonico e ben definito dona al viso un aspetto più giovane e attraente. Questo vale anche per gli uomini, che negli ultimi anni sempre di più hanno imparato a curare l’aspetto delle proprie labbra ricorrendo alla medicina estetica.

Fonte: askanews.it

Teva: 140 candidature da tutta Italia e 10 progetti finalisti

Un numero record di 140 candidature ricevute da tutta Italia conferma la grande partecipazione delle associazioni no profit all’edizione 2025 degli Humanizing Health Awards, il premio promosso da Teva Italia, azienda farmaceutica leader nel mercato, per valorizzare i progetti che mettono al centro la relazione di cura. Un risultato che, informa una nota, testimonia quanto il tema dell’umanizzazione della sanità sia oggi più che mai condiviso e sentito su tutto il territorio.

“Ogni anno, gli Humanizing Health Awards ci ricordano quanto sia prezioso il lavoro delle associazioni senza scopo di lucro che operano accanto a pazienti e caregiver con dedizione, ascolto e umanità – ha commentato Giordana Cortinovis, Marketing e Communication Director di Teva Italia. Quest’anno siamo stati colpiti non solo dal numero, ma anche dalla qualità e originalità dei progetti ricevuti, espressione di un Terzo Settore innovativo e vicino ai bisogni delle persone.”

Lanciato a marzo, il bando degli Humanizing Health Awards ha raccolto in poche settimane proposte da enti e associazioni che, ogni giorno, alleviano il percorso di cura di pazienti e caregiver. Dopo un’attenta valutazione dei 140 progetti da parte di quattro comitati interni – composti da una rappresentanza dei dipendenti Teva – e di un comitato esterno – composto da medici, farmacisti, giornalisti e rappresentanti del terzo settore – sono stati selezionati 10 progetti finalisti, 2 per ciascuna delle cinque categorie in gara: patologie oncologiche; patologie pediatriche; caregiver; salute mentale e malattie neurodegenerative; malattie croniche.

Il comitato esterno ha visto il coinvolgimento di figure autorevoli provenienti dal mondo medico, farmaceutico e giornalistico: Giampaolo Cerri, giornalista esperto di temi sociali; Andrea Fanzago, Presidente CSV Milano; Vassilis Martiadis, psichiatra presso l’ASL Napoli 1; Anna Carla Pozzi, Vicesegretario FIMMG Lombardia; Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia; Grazia Sances, neurologa della Fondazione Mondino; Giulio Sensi, giornalista specializzato nel Terzo Settore. I cinque vincitori – uno per ciascuna categoria – saranno decretati grazie alle votazioni di tutti i dipendenti di Teva Italia insieme, per la prima volta, a una rappresentanza di medici e farmacisti iscritti alla piattaforma TevaLab. Una scelta che arricchisce ulteriormente il valore del premio, coinvolgendo attivamente gli operatori sanitari che lavorano per migliorare la salute delle persone. I vincitori saranno annunciati nel corso della cerimonia ufficiale prevista a settembre. Teva Italia ringrazia di cuore le tante associazioni che hanno aderito all’iniziativa e si congratula con loro per l’impegno portato avanti quotidianamente nell’aiutare le persone durante il difficile momento della malattia.

Fonte: askanews.it

Dal 24 al 26 ottobre a Peschiera del Garda

Che tipo di risata hai? Spontanea, contagiosa o intenzionale? Potrai scoprirlo in occasione del V Congresso Italiano di Yoga della Risata, organizzato dal 24 al 26 ottobre a Peschiera del Garda (VR) dall’Istituto Italiano di Yoga della Risata, diretto dai Master Trainer Lara Lucaccioni e Matteo Ficara. Saranno tre giorni di formazione, giochi e risate, aperti a tutti, per scoprire la via più semplice ed economica al benessere.

Nel trentesimo anniversario della nascita di questa pratica, l’evento sarà un’esperienza corale, inclusiva e profondamente trasformativa, pensata per chi vuole crescere, connettersi e ispirarsi. Oltre 40 relatori condivideranno le loro esperienze di successo nelle varie applicazioni: ambito educativo (scuola e bambini), aziende, sociale (anziani), clinico e riabilitativo (malattie neurodegenerative, persone con disabilità, con disturbi alimentari e psichiatrici), spirituale e personale.

Protagonisti d’eccezione saranno i fondatori della pratica: il medico indiano dottor Madan Kataria e sua moglie Madhuri, che interverranno da remoto portando aggiornamenti mondiali su una disciplina basata sull’intuizione rivoluzionaria che tutti possono ridere anche in assenza di umorismo, con innumerevoli benefici terapeutici, comprovati da oltre 700 ricerche scientifiche.
Il Congresso 2025 si distingue per il respiro internazionale, con la presenza di alcuni dei più importanti ricercatori mondiali, tra cui il Master trainer australiano Merv Neal, con aggiornamenti anche dalla sua ultima pubblicazione sulla Oxford University Press, e Fatma Ozlem Ozturk, professoressa associata all’Università di Ankara. In anteprima verranno presentati anche studi e ricerche in corso in Italia.

Fonte: askanews.it

Mendola (CeliachiaFacile): supermercati usano senza glutine come prodotto-civetta

L’adozione da parte della Regione Sicilia della piattaforma Celiachia@RL e dei buoni spesa digitali è senza dubbio un enorme passo avanti – ma non solo per la Grande Distribuzione (GDO), anche i negozi specializzati aspettavano con ansia il nuovo sistema – i vantaggi che invece i celiaci avranno a fare la spesa nei supermercati sono tutti da verificare. “Recentemente – commenta in una nota Michele Mendola, referente regionale per la Sicilia dell’Associazione Italiana Negozi Celiachia (AINC ETS) e founder della community CeliachiaFacile, – su un quotidiano è apparso articolo che invita a preferire i supermercati con il nuovo sistema elettronico, sostenendo che vi sia una maggiore convenienza economica. In realtà, chi frequenta i supermercati sa bene che l’offerta di prodotti senza glutine è molto limitata e la convenienza finale è tutta da verificare”.

L’esperto sottolinea che finora i buoni cartacei hanno limitato fortemente la diffusione dei prodotti senza glutine nei supermercati. “La gestione dei vecchi buoni – spiega Mendola – era molto onerosa dal punto di vista amministrativo, la Grane Distribuzione preferiva non accettarli e vendere solamente quei prodotti che riusciva a trovare sottocosto”.

Con l’arrivo dei buoni digitali, tuttavia, la situazione potrebbe non cambiare: “Il problema di fondo – prosegue – è che i celiaci sono una categoria di consumatori poco appetibile per la GDO: rappresentano appena lo 0,44% della popolazione, in Sicilia ci sono 20mila intolleranti su una popolazione di quasi 4,8 milioni di persone. Per un numero così esiguo di persone, ogni supermercato dovrebbe offrire la variante senza glutine di ogni prodotto: pane, pasta, biscotti, dolci, surgelati, piatti già pronti, prodotti tipici e di stagione”.

I supermercati riescono certamente a offrire dei prezzi più vantaggiosi su quei prodotti gluten-free che rientrano in contratti di fornitura più ampio. “In quel caso potrebbero addirittura essere offerti a prezzi inferiori al costo. Ma questo vuol dire – osserva l’esperto, – che il senza-glutine viene usato come prodotto-civetta: il maxi-sconto serve a attirare il cliente nel supermercato, nella speranza che poi acquisti anche gli altri prodotti a prezzi normali. Sull’intero carrello, la differenza si riduce, quando non si azzera del tutto. Sicuramente, però, il celiaco deve accontentarsi di una gamma di prodotti molto standardizzata”.

Ma oltre alla varietà della scelta, “il vero punto di forza dei negozi specializzati – sottolinea il divulgatore, – è rappresentato dalla varietà della scelta, nella qualità selezionata e nella capacità del negoziante di indirizzare correttamente il cliente, servizi che la grande distribuzione non è in grado di offrire. Chi cerca qualità, attenzione e una scelta ampia e diversificata continuerà a preferire i piccoli negozi specializzati che rappresentano da sempre un punto di riferimento imprescindibile per il mondo senza glutine”. Nella maggior parte dei casi, chi apre un negozio di prodotti senza glutine è egli stesso intollerante, o ha un familiare celiaco . “Questa motivazione personale – osserva ancora Mendola, – si traduce in un servizio che va ben oltre la semplice vendita: il negoziante chiama ogni cliente per nome, conosce le sue preferenze, consiglia nuovi prodotti adatti alle esigenze specifiche, e tiene traccia delle prenotazioni personali, preparando anche anticipatamente la spesa per chi è di fretta”. I negozi specializzati inoltre diventano così luoghi di aggregazione e confronto, vere e proprie community dove i celiaci possono scambiare opinioni, ricette, consigli pratici. “I negozianti o le farmacie con reparti dedicati organizzano eventi anche informativi sulla celiachia, incontri con specialisti e degustazioni per presentare ai clienti nuovi prodotti e sensibilizzare la comunità locale” conclude il fondatore di CeliachiaFacile.

Fonte: askanews.it

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